Uno così potevo non amarlo?” Gianna Coletti
E diversi che popolano il suo folle mondo sono creature stravaganti dall’animo tenero e poetico. Gianna Coletti, accompagnata al pianoforte da Giuseppe Guerrera, li fa rivivere con una sorprendente interpretazione grazie alla sua sensibile e intelligente ironia. Ed ecco il Gigi Lamera che piange e ride per quel grande assurdo amor, il barbone ch’el parlava de per lü, quello che andava a Rogoredo, un po’ per amore e un po’… per il recupero crediti, l’Artista sempre a bolletta, lo sciupà in cerca di una sigaretta, e poi la Veronica, il Palo della banda dell’Ortica, il Giovanni Telegrafista, la Vincenzina e altri ancora con i loro sogni e le loro miserie.
Le canzoni di Jannacci sono il fulcro dello spettacolo nel quale si respirano le atmosfere di una Milano ricca di avvenimenti; i brani si intrecciano a episodi storici e ai ricordi di Jannacci legati ai genitori, al dopoguerra, alla sua professione di medico.
Uno spettacolo potente, inaspettato, pieno di emozioni.